Si lo so non è la bici adeguata per lunghi percorsi su strada ma non me ne vogliate.
Questa “avventura” prese corpo quando il mio amico Berfo si appassionò alla MTB.
Io che in tutta la mia vita avevo percorso in bicicletta si e no 300 km. lanciai un’idea che ai più sembrò folle: partiamo da casa mia e raggiungiamo M. Cucco! Berfo mi guardò e, senza esitazione (mi piace quest’uomo), mi disse solo “OK”! Non mancarono i detrattori dell’impresa che, come tante Cassandre, continuavano a sentenziare “ma dove andate!”, “non arriverete neanche a metà”, riferito a me “non sei mai andato in bici, figurati come ti ritroverai i muscoli delle gambe!”.
Ma noi niente. Imperterriti a preparare la “missione”. Ci ritrovammo la sera prima della partenza per preparare le bici e caricarci tenda e sacco a pelo, più viveri e ricambi: l’emozione cresceva… Decidemmo di partire la mattina alle prime luci dell’alba, verso le 6.00. Inforcata la bicicletta sapevamo di dover mettercela proprio tutta quel giorno per superare i 94 Km. che ci separavano dalla meta e soprattutto per deludere gli anti-fans (he he). Ma non sapevamo ancora cosa ci attendeva… Con una buona pedalata passammo Lucrezia, Calcinelli, arrivammo a Fossom
brone e passammo per la Gola del Furlo. Sosta!!! Poi passarono quietamente Acqualagna e Cagli. Da qui fino a Cantiano si segue la vecchia Flaminia ormai quasi abbandonata dalle auto ma che è uno spettacolo con le sue sorgenti, i ponti romani, il fiume stupendo che la segue qualche metro sotto… Cantiano… accidenti adesso arriva il bello… Comincia la salita di Pontericcioli… Dai, avanti, forza Berfo (ma stò pensando forza Marco)! Caldo, sono le 14,30, afa.
Quando arrivammo al valico di Scheggia capimmo che ormai eravamo destinati a compiere l’impresa anche se avevamo ancora parecchi km. e gli ultimi in salita.
Scheggia, Costacciaro, Sigillo… Adesso comincia la salita finale. Berfo pausa e poi tiriamo la salita.
Dopo cinque minuti cade la prima goccia. Cos’è? Cambia il tempo? No è un temporale, aspettiamo che passi. Pioggia per un quarto d’ora poi una schiarita, Guarda Berfo le nuvole vanno a Nord, a Sud è chiaro, andiamo pure. Dopo un quarto d’ora le nuvole si dirigono a Sud… Berfo sta tornando lo stesso temporale di prima solo che adesso si è molto incupito, ecco piove di nuovo… continuiamo, non abbiamo più un riparo fino in cima… ahia cos’è stato… grandine? ci mancava questa…Giù 10 minuti di grandine ma noi avanti, finirà. Finisce ma qualcosa non va. Le nuvole si sono fermate a Sud e adesso tornano a Nord! Questa terza passata è violentissima. Non ricordo di aver mai visto un temporale così violento e soprattutto di viverlo senza riparo. 5 minuti dopo stiamo arrancando allo stremo delle forze sotto una grandinata alternata ad acqua che non ci permette di vedere oltre i 10 metri. Arriviamo su un tornante e, lasciate le biciclette, ci infiliamo nel fitto di un bosco basso lontano dalla strada e dalle creste perché è la fine del mondo: i fulmini si susseguono tutt’attorno e non riusciamo a vedere niente ma tanto che c’è da vedere… il Berfo guarda me nella mia mantellina che biascico qualche imprecazione… io guardo il Berfo nella sua… belli tutti e due… Due ore di temporale sono troppe. Alle 19,30 finalmente schiarisce e possiamo continuare la salita. La strada è un disastro. Io arrivo in Val di Ranco sfinito.
Piantare la tenda è impossibile poiché è un vero sfacelo. Meno male che c’è il buon Alberto col suo albergo che ci ospita per la notte. Nonostante i sacchi di plastica messi a riparo del sacco a pelo, questo è tutto bagnato: la grandine ha sforacchiato la plastica ed ecco la conseguenza.
Doccia calda, cena, dormire di filato. La mattina mi alzo stupito: nessun dolore alle gambe.
Il tempo non è bellissimo e decidiamo di partire l’indomani.
Il tempo non è ancora bellissimo ma partiamo se no mia moglie mi uccide (!).
Il ritorno fila via che è una gioia: tanta discesa e falsopiano… Al Furlo ci aspetta un altro temporale ma ormai, memori del precedente, questo ci fa proprio il solletico.
Tre giorni molto belli, che abbiamo deciso di ripetere ogni anno. Quest’anno tenteremo il Monte Catria e il prossimo il Monte Nerone. Più preparati e pronti ad ogni evenienza (o quasi).
9 thoughts on “Fano – Monte Cucco in Mountain Bike”
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ciao,
che bel racconto, abbiamo preso qualche spunto ed un’idea su quel che ci aspetta!
se puoi dai un’occhiata a questo sito:
http://ritornodallegallie.wordpress.com/
la prima parte è simile a questo tratto da Fano che avete fatto. Noi saremo in tre e lo facciamo il mese prossimo (assolutamente dei dilettanti con pochissime esperienze in passato :-)
Dimmi che ne pensi?
Milko
Penso che sia una bella avventura e vi auguro comunque di non provare l’ “ebbrezza” di una grandinata :) Bellissimo l’itinerario e impegnativo per lunghezza ma merita notevolmente. Allenatevi un pochino però mi raccomando. Non fate come me che ero praticamente digiuno di bici!!! In bocca al lupo dunque e poi, postate le foto!!!
Ciao ciao
grazie. Non mancheremo di postare le foto…e se vi volete aggregare sareste i benvenuti! :-)
Sarebbe bellissimo ma da quello che ho capito, il periodo purtroppo non coincide con le mie ferie che tra l’altro saranno brevi… sigh! Se però in futuro riuscissimo a organizzare qualcosa insieme io ci sto (e anche il mio compare se no lo picchio!). Alla prossima che spero sia presto.
Ciao
giro compiuto, qualche foto se volete :-)
http://www.flickr.com/photos/milkoan/sets/72157621087062872/
Ragazzi congratulazioni!!! Le foto sono stupende come il vostro giro. Siete assolutamente fantastici e che dire dei posti… si respira storia ad ogni pedalata. Ottima idea per un futuro giro. Congratulazioni ancora.
lieti che ti sia piaciuto, se riusciamo mettiamo tutto si di un sito o scriviamo un libretto
Benissimo. Un articolo è necessario dopo questa avventura. Fatemi sapere quando on-line. Ciao