Qualche articolo fa abbiamo parlato della Carta Topografica. In questo post vediamo più da vicino l’altra attrice dell’orientamento: la bussola. Sembra che le prime bussole siano state inventate da i cinesi e dai vichinghi che ne facevano ovvio uso essendo popoli dediti il primo al commercio e il secondo alla navigazione. La bussola è principalmente composta da un ago magnetico che è libero di ruotare in un liquido a bassa densità. Essendo magnetizzato, l’ago della bussola si allinea con l’asse magnetico Nord Sud indicando i poli magnetici. Per convenzione, ed essendo noi nell’ emisfero boreale, diciamo che le nostre bussole indicano il Nord. Ma qui sorge il primo problema: i Poli magnetici sono in continuo movimento quindi abbiamo una certa differenza tra il Nord datoci dalla bussola e quello della Carta Topografica. Questa discrepanza si chiama Declinazione Magnetica. Ma quanti tipi di bussola conosciamo? La prima è quella ad ago magnetico sopra descritta, poi ci sono le bussole digitali
da polso o portatili, le radio bussole che sfruttano dei segnali emessi da una o più antenne e consentono così di mantenere una determinata rotta e le bussole satellitari che, come le radiobussole, sfruttano la triangolazione tra diverse emittenti, in questo caso vari satelliti geostazionari. Le bussole radio e satellitari però, necessitano del movimento costante della ricevente per poter calcolare la direzione di marcia. Sono perciò utili solo al fine di conoscere la propria posizione ma non per fare dei ragionamenti con la carta. Nel trekking si usa soprattutto, vista la sua precisione, la bussola ad ago magnetico munita di traguardo e di lente. Ne esistono anche con l’inclinometro e la bolla di livellamento incorporati ma, a meno che non dobbiate fare del rilevamento geologico, sono praticamente inutili. Al contrario se siete alla ricerca di strati fossiliferi… Le bussole digitali invece sono molto approssimative ma per dei rilevamenti di massima vanno bene anche loro. Per costruirsi invece le triangolazioni sulla carta abbiamo bisogno di una precisione più alta possibile dell’ordine del grado almeno (non è considerata un’alta precisione, anzi, ma a noi trekkisti va benissimo). Ma come si usa una bussola? Nel 90% dei casi ci è del tutto irrilevante sapere dove è il Nord. Probabilmente i punti cardinali li riusciremmo a trovare, anche se approssimativamente , anche senza la bussola. Ma allora a che mi serve… Mi serve per poter calcolare il punto esatto dove ci troviamo ad esempio, oppure per seguire un percorso riportato in carta. Lo scopo principale è comunque quello di fornirci dei dati angolari delle cose che ci circondano riferiti al Nord magnetico. Per ottenere questi dati, dovremmo allineare il filo del traguardo (posto nella fessura sul coperchio) con la piccola tacca della lente, ruotare la ghiera portando la tacca del Nord in linea con l’ago magnetico e leggere attraverso la lente stessa, i gradi sul quadrante. L’ angolo ottenuto è chiamato azimut. Nei prossimi articoli vedremo come correlare la Carta Topografica e la bussola utilizzando gli azimut.
2 thoughts on “Orientamento in Montagna – La Bussola”
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Ho visto per caso l’immagine della bussola elettronica presente nell’articolo ” Orientamento in montagna – La bussola” ed ho subito riconosciuto la mia bussola elettronica “DIGITAL COMPASS” della quale ho perduto le istruzioni per l’uso. Vorrei sapere se siete in possesso del manuale e se così fosse, potreste inviarmi una copia via e-mail. Ringrazio in anticipo e saluto cordialmente.
Ciao Nando.
Si sono sicuro di averle ma dovrò ricercarle… se puoi pazientare, le cercherò questo we e se le trovo te le scannerizzo e te le invio.
Ciao
Marco