Abbiamo parlato tempo fa di carte topografiche e orientamento di superficie. Ora, invece, impariamo le nozioni base per orientarci anche sotto la superficie. A che pro? Diversi sono i lati positivi della conoscenza dei rilievi (e non solo) derivante dalla lettura corretta di una carta a tema come quella geologica: seguire una stratificazione alla ricerca di fossili, individuare il versante con probabilità di incontrare sorgenti, individuare zone carsiche, ricerca di minerali,… Vediamo brevemente come leggere una carta geologica. Prima di tutto dobbiamo sapere dove acquistarle o visualizzarle: on-line direttamente all’ISPRA, o nei negozi convenzionati con l’ istituto poligrafico di stato (IPZS). La scala delle carte geologiche è 1:100000 ma ne esistono anche (per fortuna) 1:50000. Prendiamone in rassegna una in scala 1:100000 (a caso :-)). Beh, a colpo d’occhio non c’è male… quanti bei colori… Una regola della geologia raggruppa le stratificazioni di un determinato periodo geologico sotto lo stesso tipo di colore: verde, blu, marrone… Ad esempio il Giurassico è simboleggiato in toni di blu, il Cretacico in verde, ecc. Ecco qui la legenda che ci aiuterà nella comprensione. Se ad esempio vogliamo cercare dei fossili giurassici, sappiamo già a colpo d’occhio quale sarà la zona dove concentrarci escludendo tutte quelle colorate in maniera differente. All’interno dell’ area dello stesso gruppo di colori distinguiamo diverse tonalità: stanno ad individuare stratificazioni di diversi periodi all’interno della stessa era. Difficile? meno di quello che sembra. Seguiamo la legenda e una scala del tempo.
Prendiamo ad esempio sempre il Giurassico: tonalità di blu, blu scuro = calcare massiccio (epoca più remota) periodo Hettangiano, e via così. Vi faccio solo notare che questa carta geologica è piuttosto “antica” anche lei, mentre in altre più recenti sono stati modificati i periodi, sempre però mantenendo le colorazioni base, aumentando le diverse tonalità. Ma come possiamo invece trovare acqua o eventuali sorgenti con una carta geologica? Semplice, controllando l’inclinazione degli strati. Esistono dei simboli appositi che ci mostrano dove e quanto inclinano gli strati.
Noterete come in una sezione geologica (che bello sapere come è sotto i nostri piedi) si capisce subito come si inclinano gli strati e come è l’andamento generale delle acque (l’acqua segue di norma la forza di gravità!). Si noterà anche che parte dell’acqua piovana che cade su un versante spesso andrà nel fiume o in una sorgente dall’altra parte… In un trekking lungo è buona norma capire dove si potranno trovare sorgenti e non basarsi solamente su quelle segnalate sulle topografiche o sentieristiche.

Ci sono diverse eccezioni a questa regola dovuta a faglie, sistemi carsici, discontinuità stratigrafiche, ma per il 90% teniamo buona la norma. Per il momento mi fermo qui, ma se volete degli approfondimenti non esitate a chiedere e ricordate: più nozioni avrete, più divertimento e possibilità di successo per la vostra “avventura”!!!
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