Buon trekking sviluppato tra creste, campi, vigneti e spiagge… Si
spiagge perché, mentre i sentieri che percorrono la sommità del complesso del Parco Naturale del San Bartolo in provincia di Pesaro – Urbino sono conosciuti e frequentati, vi era un’incognita sulla continuità della battigia per un eventuale rientro sulla costa. Ma proprio per questo mi sono inventato questo trekking, per andare anche un po’ alla scoperta, all’avventura. Compagni di viaggio i nostri amici Lara e Stefano col loro cane Dafne! Siamo partiti da Baia Flaminia, lasciando i mezzi in prossimità della Casa del Parco, e siamo saliti per il sentiero segnato, di fianco alla casa stessa, che attraversa una serie di orti, fino alla strada asfaltata che sale
al San Bartolo. Si segue la stessa strada che ci porta a viste panoramiche
stupende e a piazzole di sosta con fontanelle, e qui la nostra compagna di viaggio, Dafne, si rinfresca. Eh si, questa cucciolona di alano dei nostri amici è un portento, ma soffre il caldo e le soste sono d’obbligo. Si prosegue tra vigneti e strada fino a Santa Marina Alta, dove si interseca e si segue il sentiero 151, e si continua per il Monte Castellaro. Qui un breve sentiero ci fa evitare l’asfalto per un poco. Si prosegue per il Monte Brisighella e finalmente si continua per sentiero in salita che conduce ad
un punto panoramico sul mare, sul paese di Fiorenzuola di Focara e la
sua spiaggia, meta della prima parte del percorso. Si prosegue ora su strada fino al locale “Il Sorpasso“. Sosta con birra incorporata!!! Da qui si scende col sentiero 155 fino ad incrociare la strada che porta alla spiaggia. Breve sosta e si inizia il ritorno su battigia. Ci accoglie uno sfasciume di tronchi, rami e alberi che mi fa dubitare della percorribilità della spiaggia ma andiamo avanti ed in breve rimane una striscia di battigia ciottolosa e a volte stretta ma percorribile… Andiamo avanti così
per chilometri, superando frane e spiagge formate da migliaia di valve
di molluschi, costeggiando pareti verticali a volte minacciose ma sempre suggestive le quali sono uno spettacolo per il geologo in quanto è un tripudio di formazioni arenacee e argillose mioceniche “appoggiate” su una formazione calcareo-marnosa che entra in mare coi suoi strati più duri. Acqua cristallina, mare calmissimo e venticello fresco di levante ci fanno compagnia. Posto suggestivo, quasi mistico. Si incrociano poche persone qui. Strane anche. Una di queste, un ragazzo sulla 35ina, ci avverte, in
maniera decisamente drammatica, che più avanti non c’è più la battigia;
le onde (! mare piatto…) sbattevano sulle pareti e che avremmo dovuto prendere un sentiero improbabile mezzo franato, impervio e con addirittura delle corde che risaliva a Santa Marina Alta… Parole testuali: “vi ho visto arrivare troppo convinti… là non si passa… vengo adesso da lì…”. Dopo 40 anni di montagna se c’è una cosa che ho imparato è quella di saper estrapolare da un discorso le parti oggettive dalle sensazioni personali. Di sicuro c’era solo una cosa nel suo discorso lungo e strano: c’era un punto senza battigia più avanti. Il resto non mi ha
interessato più di tanto dico la verità. Ero convinto di dover passare
qualche volta in acqua per evitare ostacoli vari ed eravamo tutti muniti di costume e sandali. Ma fino a quel punto non era successo. Arriviamo al punto incriminato… Mi esce un sorriso… Tutto qui? Il passaggio è suggestivo ma in condizioni di mare calmo, molto semplice. Tolgo pantaloni e scarpe, indosso i sandali, infilo tutto nello zaino e passo agevolmente. Acqua fino alla coscia nel punto più profondo e per un paio di metri, poi di nuovo la battigia fino a Baia Flaminia. Arrivati. Stanchi ma soddisfatti. Un elogio speciale va ad Anna, Lara e Dafne che, nonostante la faticaccia, non si sono mai perse d’animo.
Alcune precisazioni: non è un percorso per tutti; se preso sottogamba
è oggettivamente pericoloso e va eseguito solo in condizioni particolari. Il rischio frane, sulla battigia, durante e dopo le piogge è elevato, così come la caduta massi ed è rischioso con alta marea e mare mosso. Prima di partire ho studiato tutte le variabili possibili, maree, condizioni meteo, meteo marino e, da buon geologo ho un occhio allenato ad eventuali punti di distacco frane o massi. Per questo, spesso, mi staccavo dal gruppo in avanscoperta. Con l’arrivo delle piogge lo sconsiglio vivamente. Della parte alta, a parte alcuni passaggi su sentiero carini, devo dire che si sviluppa troppo su strada… ma tant’è… comunque interessante per i bei panorami sia sul mare che sull’entroterra. Percorso 17,5 km, svariati punti sosta con fontanelle e bar in alto. Sotto, ovviamente, nulla. Percorso in 12 ore circa, migliorabili, ma la parte di spiaggia è davvero tosta: grandi ciottoli arrotondati, alcuni scivolosi e sconnessi, vogliono doppia attenzione. E tempo. In fondo all’articolo le tracce GPS e Google Earth. Foto: Marco Fraternali
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Davvero uno stupendo trekking !